mercoledì 2 dicembre 2009

Brian Eno, David Byrne - My Life in the bush of ghosts

Nel 1981 David Byrne e Brian Eno stupiscono ancora il pubblico con un disco sorprendente, My life in the bush of ghosts (la mia vita nel bosco degli spettri). Il titolo è ispirato ad una novella degli anni 50 dello scrittore sudafricano Amos Tutuola, è sembra perfetta per descrivere le atmosfere "surreali" che popolano quest'album. I fantasmi del disco sono voci campionate prese da gente di strada, cantanti pop o addirittura protagonisti di talk show... Ogni brano potrebbe avere una lunghezza indefinita ed è capace di guidarvi in un mondo fatto di suggestioni un po' inquietanti ma anche di ritmiche molto marcate, si esce ovviamente dalla struttura delle canzoni pop e solo la durata di ogni singolo brano (sui tre minuti) è un punto di contatto con la musica "commerciale". Strutturalmente il disco è diviso in due parti, la prima caratterizzata da sonorità funky e campionamenti molto particolari, la seconda di stile più ambient ma sicuramente non priva di quel fascino che caratterizza l'intero lp. In particolare consiglio di ascoltare America Is Waiting, Mea Culpa e The Jezebel Spirit in questi pezzi sono sintetizzate le atmosfere più interessanti che il duo britannicco vuole proporre al pubblico. Un consiglio ai meno coraggiosi, la parte vocale di una traccia è direttamente campionata da un esorcismo...fate voi.
Lorenzo

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