Andrea
mercoledì 3 febbraio 2010
Red hot chili peppers - Mother's milk
1988, a pochi mesi dalla morte di Hillel Slovak, primo chitarrista nonchè membro fondatore della band, i Peppers sembrano sull'orlo dello scioglimento. Come se non bastasse, sconvolto dalla morte dell'amico, anche il batterista Jack Irons lascia il gruppo. E' in questo scenario apocalittico che Kiedis e Flea trovano la forza di continuare ingaggiando un fan del defunto Slovak alla chitarra, un certo John Frusciante, e un "fabbro" alla batteria di nome Chad Smith. Le sclete si rivelano assolutamente vincenti ed in pochissimi mesi la band sforna il primo di una lunga serie di capolavori discografici: Mother's milk. In questo disco le vecchie venature punk si vanno a perdere a favore di sonorità più propriamente funk; Frusciante porta nel gruppo freschezza compositiva, compattezza di suoni, melodia e quella timbrica inconfondibile che accompagnerà per sempre il suo stile. Anche l'altro nuovo acquisto trova il suo posto spondandosi perfettamente con le tempistiche contorte e "slappate" di Flea. 13 tracce che suonano come una scossa di energia pura, incanalata però da sapienti strategie compositive. Tra gli inediti, trovano spazio anche un paio di cover ("Fire" di Jimi Hendrix ed "Higher Ground" di Steve Wonder) splendidamente reinterpretate in chiave funk. Questi sono i Red hot chili peppers e questo è Mother's milk, il primo vero album che li consacrò come grandi della storia del rock.
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